25 aprile: Vite di resistenza e libertà

“Vite di resistenza e libertà”, è questo il titolo dell’intervento a cui hanno partecipato gli studenti della classe 5^ C dell’I.T.C. “G. Antinori di Matelica”, promosso dalla prof.ssa Cacciamani Oriella con la collaborazione del prof. Igino Colonnelli, studioso di storia locale. L’argomento proposto, inserito nel progetto “Memoria, Memorie”, ha favorito la conoscenza storica degli eventi legati alla resistenza nel territorio matelicese e alla diffusione dei valori della Costituzione italiana. La proposta didattica si è articolata in due momenti, prima una lezione sulle vicende che hanno visti protagonisti gli uomini e le donne della nostra Resistenza e poi la visita al Museo della Resistenza e della Cultura del Territorio “Don Enrico Pocognoni” di Braccano, località di Matelica. Il Museo è ubicato in località Braccano di Matelica, di fronte al campo dove il 24 marzo 1944 fu perpetrato un eccidio nazi-fascista in cui furono uccisi il parroco della frazione "Don Enrico Pocognoni" e cinque giovani partigiani: Demade Lucernoni, Ivano Marinucci, Temistocle Sabbatini, Thur Nur (etiope), Mohamed Raghè (somalo). L'esposizione museale (inaugurata il 24 marzo 2018) consiste in documenti, fotografie, giornali, attestati scolastici degli anni del regime fascista, seconda guerra mondiale, Resistenza e lotta partigiana, relativi a Matelica e al territorio. All'ingresso, su un muro esterno, vi è un moderno "murale" dell’artista Flavio Solo: “Maestro Jedi della saga cinematografica Star Wars a difesa della libertà”. L’autore ha rappresentato il Maestro Jedi con la pelle nera in omaggio ai due partigiani africani uccisi nell’eccidio nazi-fascista perpetrato nel campo antistante. Nella sala dell’esposizione, al centro, sono immediatamente proposti all’attenzione dei visitatori, con grandi sagome cartonate, i tre principali protagonisti: Don Enrico Pocognoni, medaglia d’oro al valore; Mario Depangher, il comandante pescatore venuto dall’IstriaEnrico Mattei, dirigente del Comitato di Liberazione Nazionale (e, in tempi successivi, fondatore e presidente dell’ENI, ucciso in un attentato aereo il 27 ottobre 1962). Il percorso inizia con foto e documenti relativi alla popolazione – carbonai e contadini – che hanno sostenuto con la loro solidarietà la lotta di liberazione nazionale, nascondendo e soccorrendo partigiani, ex soldati sbandati, ex prigionieri di guerra, giovani renitenti alla leva. Seguono in successione cronologica le principali vicende storiche: affermazione del fascismo, regime e antifascismo, la guerra, l’armistizio dell’8 settembre 1943, la lotta partigiana con i suoi protagonisti, la repressione e gli eccidi perpetrati da nazisti e fascisti, la guerra civile, la Liberazione, il dopoguerra. Ulteriori pannelli sono dedicati a: donne nella Resistenza, vicende di ebrei nel territorio, civili deportati nel campo di lavoro di Kahla (Turingia, Germania). Altri documenti: due dipinti di Sauro Tupini dedicati rispettivamente al lavoro dei carbonai e alla grande battaglia campale di Valdiola-Chigiano, giornali dell’epoca, pagelle di scuola elementare e materiali scolastici.

La visita ai luoghi simbolo della Resistenza matelicese è stata decisamente importante sia per non dimenticare chi ha sacrificato la vita per la libertà sia per educare le nuove generazioni al rispetto dei valori della nostra Costituzione.