Chi siamo

L’ I.T.C.G. “G. Antinori” è una scuola di indirizzo tecnico dotata di personalità giuridica ed è costituito da una sede centrale a Camerino ed una sede associata a Matelica.

  • 24 dicembre 1864 delibera da parte della Giunta Municipale di Camerino di istituzione della Scuola di Agronomia e di Agrimensura - Preside Prof. Berti.
  • 1888-1889 Corso di stenografia sussidiato da M.P.I. Il corso da diritto ad un diploma che consente di insegnare stenografia negli alti istituti del regno.
  • 20 maggio 1908 R.D. “L’istituto tecnico comunale di Camerino (Sez. agrimensura) è dichiarato per tutti gli effetti di legge parificato agli Istituti Tecnici Governativi “ – Preside Prof. L. Mariani. Già dal 1868 i titoli rilasciati dall’Istituto erano riconosciuti.
  • 1918-1919 alla sez. di agrimensura si aggiunge la sezione di Ragionieri e commerciali parificata nel 1920.
  • R.D. 25 giugno 1926 decorrenza dal 1 ottobre 1925 regificazione della scuola
  • 1969 nascita della sezione staccata di Matelica.

L'istituto prende il nome da Giovanni Antinori che nacque a Camerino il 28 gennaio 1734.

Iniziati gli studi nella città natale, li prosegue a Roma, alla Sapienza, sotto la guida di Gerolamo Theodoli, frequentando anche gli ambienti dell'Accademia di San Luca. Nel 1755 lascia Roma per recarsi a Lisbona ove lavora per il re Giuseppe I e come aiutante di Eugenio dos Santos, collabora al piano di ricostruzione della Baixa, devastata dal terremoto dello stesso anno.
La sua fortuna in terra portoghese termina ben presto: per motivi ancora tutti da scoprire è rinchiuso in prigione. Riesce ad evadere con la complicità di Giuseppa Luisa Lopez de Cunha, che, fuggita con lui in Italia, diviene sua moglie.

Di nuovo in patria, Antinori riprende la sua attività professionale, che si esplica in una prima fase tra le Marche e la Toscana: a questi anni sono riferibili gli interventi nel castello di Lanciano di Castelraimondo per il marchese Alessandro Bandini ed un progetto, oggi perduto, per una villa granducale. Ben presto il baricentro della sua attività si stabilizza a Roma, ove lavora come architetto di casa per la famiglia Doria-Pamphili, affiancato dai fratelli Luigi, Tommaso e Vincenzo e dal nipote Gerolamo, tutti agrimensori.

Antinori è anche docente di architettura all’Accademia portoghese.
L’attività romana non gli impedì di assumere importanti incarichi altrove: tra il 1772 ed il 1778 è impegnato nel rifacimento del presbiterio e degli interni della chiesa abbaziale di Monteoliveto Maggiore. Sue opere certe sono anche il progetto per il complesso oratoriano di Treia (seconda metà degli anni '60), quello per la ricostruzione del duomo di Cagli, gravemente danneggiato dal sisma del 1781 e il progetto di completamento di Palazzo Lazzarini a Pesaro (1790).

Dal 1782 al 1792, su incarico di papa Pio VI, Antinori lavora alla riconfigurazione di tre fra le più significative piazze di Roma.
Dalla piazza del Quirinale, ove ruota le statue dei Dioscuri, collocando al loro centro una fontana ed il monolite del Mausoleo di Augusto, a Trinità dei Monti, ove innalza il celebre obelisco Sallustiano, a piazza Montecitorio ove l’architetto muore, allorché stava dirigendo i lavori di erezione dello gnomone solare.

Sul basamento di quest’ultimo si legge ancora oggi: «ioan. antinorio camerte archit.». Le sue spoglie furono tumulate nella chiesa romana dei santi Venanzio e Ansovino nei pressi del Campidoglio, abbattuta nel 1928 per realizzare i giardini che circondano il monumento a Vittorio Emanuele II.