La Protezione Civile spiegata tra i banchi di scuola all’ITCG G. Antinori

Apprendere le buone pratiche da adottare in caso di calamità naturali: il Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di Matelica, nella mattinata di sabato 18 febbraio, ha incontrato tre classi dell’ITCG “G. Antinori” di Matelica- Camerino  per sensibilizzare studenti e studentesse sui rischi ambientali e la prevenzione. Il mondo delle istituzioni e delle principali associazioni di volontariato entrano così nella scuola per testimoniare concretamente l’operato di coloro che i valori della Costituzione li vivono e li difendono giorno per giorno con il loro impegno civile. Il nuovo insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” introdotto nelle scuole annovera nei suoi intenti l’educazione alla convivenza civile e l’elaborazione di percorsi che costruiscano identità personale e solidarietà collettiva, competizione e collaborazione. All’ incontro con i volontari della Protezione civile, organizzato dalle docenti Cacciamani Oriella e Corrà Maria Antonietta, è intervenuto  l’Assessore Falzetti Graziano, che dopo aver salutato gli studenti si è complimentato per l’iniziativa proposta - “la collaborazione con le scuole ha un significato speciale poiché, attraverso il trasferimento agli alunni delle corrette informazioni sui rischi ambientali, si potranno rendere consapevoli che l’attività dei volontari di protezione civile è una risorsa importante per l’intera comunità  e il gruppo non solo supporta la cittadinanza in casi di emergenza o di necessità, ma si presta a importanti attività formative, come in questo caso”.

Tramite il supporto di immagini, il coordinatore dei volontari Grossi Francesco ha spiegato non solo la struttura gerarchica della protezione civile, che coinvolge numerosi organi e moltissime persone, ma anche i compiti e i valori che ispirano questa organizzazione. La costante presenza sui siti di emergenza non ci fa dimenticare il loro fondamentale ruolo, che li rende eroi di tutti i giorni, di prevenzione e previsione dei disastri. L’attività principale, infatti, è quella di proteggere e preservare il territorio dalle calamità, per quanto possibile, per esempio alzando gli argini dei fiumi per evitare alluvioni o attuando un controllo capillare sulle zone boschive durante l’estate, quando gli incendi sono più frequenti. I racconti hanno interessato maggiormente gli ultimi eventi che hanno colpito il nostro territorio, l’alluvione di qualche mese fa, il terremoto del 2016 e gli incendi che hanno devastato le vicine montagne. Il loro senso civico rende questa organizzazione un esempio e un modello per tutti. Non dimentichiamo inoltre che i membri della protezione civile danno volontariamente il proprio contributo, senza alcun compenso, spinti unicamente dal desiderio di fornire aiuto e sostegno sul territorio. Di fronte al pericolo la domanda più scontata può recitare, perché scegliere di far parte della protezione civile? La risposta è molto semplice, la gratificazione personale, un sorriso, un “grazie” espresso con il cuore di chi magari ha perso tutto, ritrovare un oggetto, come una semplice tazza, l’unica cosa rimasta della casa distrutta. Aiutare le persone ci rende migliori e più felici! questo il motto dei volontari presenti: il coordinatore Francesco Grossi, Augusto Lezzerini, Ciccolini Luca e Giovini Monia. È importante e istruttivo che, nelle scuole, questi incontri siano realizzati, in modo da attirare i giovani verso questa organizzazione e rendere evidente l’ammirevole lavoro dei volontari della protezione civile.