Passeggiando… nei luoghi dei Varano
Alla scoperta dell’antica città ducale … ripercorrendo i passi dei signori che fecero illustre Camerino e l’intera sua Marca.
Dai Sibillini al mare Adriatico, un mosaico di terre, montagne, confini naturali che sapientemente vennero adattati a scopi difensivi, imponenti costruzioni e mura di cinta a proteggere il territorio e i suoi abitanti.
Le classi quarte A e Ag dell’Istituto Antinori di Camerino, accompagnate dalle docenti Anna Romana Herbst e Lina Menichelli, nella tiepida giornata primaverile del 10 maggio, hanno ripercorso le vie che cingono il Palazzo Signorile dei da Varano, e i luoghi più significativi che videro eventi importanti nella storia di questa gloriosa dinastia. Una passeggiata storica dove il libro sfogliato sono stati i luoghi, documenti straordinari che raccontano un passato glorioso. Dalle origini geologiche dell’ antica Kamars, il grande altopiano di arenaria nella sinclinale camerte, dove i primi abitanti si insediarono sfruttando la posizione difensiva in altura naturale. Il dottor Giuseppe Crocetti, del Museo delle Scienze Unicam, si è unito alla passeggiata spiegando agli studenti aspetti geologici e morfologici, naturalistici ed architettonici del territorio. Con immagini fotografiche ha ricostruito la storia geologica di Camerino, ha spiegato le rocce che la sorreggono e con le quali, da sempre, gli abitanti hanno saputo costruire adattandosi al loro ambiente di vita.
Dalle antiche mura di cinta affiorano gli imponenti speroni di arenaria, sia sotto il palazzo ducale che sulle mura della Rocca Borgesca. La prof.ssa Menichelli ha ricostruito la storia della dinastia dei Da Varano, dalle origini medievali fino al periodo di massimo splendore rinascimentale, sotto la signoria di Giulio Cesare. Ogni luogo visitato è carico di eventi e ricordi di personaggi illustri, grandi signori, capitani di ventura, uomini saggi e spietati allo stesso tempo; luoghi di efferati eccidi, per quella sete di potere che non risparmiava neppure gli stessi fratelli. Strade che riportano agli scenografici cortei, nei quali la corte si mostrava al popolo esultante, fino alla Basilica di San Venanzio, dove prima della festa del patrono era rito l’offerta dei ceri, come affidamento della città, in segno di devozione.
La spiegazione storica è passata alla chiesa dell’Annunziata, fatta costruire da Giulio Cesare nella seconda metà del ‘400, come offerta a Maria, sentendo lui presagi funesti verso la sua città. Il suo intuito e la sua offerta non riuscirono a salvare la signoria dall’assalto terribile del 1502, per mano di Cesare Borgia che in pochi mesi fece costruire la Rocca, a difesa dagli stessi camerti.
L’orto botanico ha offerto uno scenario di quiete e di armonia fra la natura rigogliosa di piante secolari e officinali, fontane e aiuole …delimitate dalle possenti mura del palazzo ducale. Nei maestosi sotterranei che facevano da carceri, scuderie e magazzini, ancora visibili affreschi che raffigurano viti e foglie di ulivo a testimoniare cosa quelle stanze custodissero.
L’hortus conclusus che nel Medioevo serviva a produrre erbe alimentari e officinali, nel Rinascimento diveniva anche luogo di esposizione di piante straordinarie, anche esotiche, a testimoniare anche la magnificenza dei padroni del palazzo.
La corte rinascimentale era il principale ingresso del palazzo signorile, nella piazza dove i due poteri erano uno di fronte l’altro, quello politico e di governo e quello del vescovo, la curia arcivescovile nel palazzo di fronte; insieme amministravano e custodivano, davano impulso forte ad un centro di cultura dove arte e spiritualità si potenziavano in una sinergia straordinaria, che fecero di Camerino illustre città del Rinascimento.
In questa escursione cittadina, un ruolo attivo lo hanno avuto gli studenti, hanno partecipato attivamente con attenzione alle spiegazioni, ponendo domande e soprattutto intervenendo con i loro racconti, frutto di conoscenze apprese nei mesi passati nelle lezioni scolastiche. Giacomo Buratti ha ricostruito, nello spiazzo del Gioco del Pallone le caratteristiche e le regole dell’antica competizione del gioco del pallone col bracciale, al quale si dilettavano anche i cittadini camerti in gare che divenivano attesi tornei, come la corsa alla spada o il tiro con l’arco.
Le ragazze, Alessia Calmanti, Marilena Lonelli, Greta Scagnetti, Conversini Marina, Kaur Sukhpreet, Sara Lippera, Beatrice Pericoli e Elisa Ricci, lungo i sentieri dell’orto botanico, guardando le finestre e i balconi del palazzo signorile, hanno ricordato le figure femminili della dinastia, con un ritorno a quel passato fatto di feste, danze, banchetti…ma anche di fughe, di impegni familiari e dinastici, culturali e religiosi, che le fecero grandi protagoniste del Rinascimento. Elisabetta Malatesta, Camilla Battista, Giovanna Malatesta, Tora Trinci, Caterina Cybo… i cui nomi intitolano, ancora oggi, luoghi significativi della città.
Mattia Pecchia e Lorenzo Tornesi, hanno fatto da animatori del gruppo e hanno spiegato il paesaggio sottostante la rocca, paesi e montagne riconoscibili in quella corona alla sinclinale e alle sue valli. Alessandro Moretti ha letto la cartina che illustra il paesaggio davanti le mura della rocca
Andrea Migliorelli ha simulato un assalto alla torre, il dott. Crocetti ha spiegato l’immediata conseguenza … come risposta delle guardie che presidiavano giorno e notte ogni accesso alla città, le cui porte sono ancora riconoscibili dalle saracinesche sulla pietra arenaria, ancora visibili.
Alessandro Carioli ha raccontato che a partire dall’’inizio degli anni ‘80 l’Antinori fu molto attivo nel campo delle avanguardie della Topografia. Acquistò una sistema costosissimo di restituzione computerizzata fotogrammetrica e successivamente i primi sistemi di rilevamento GPS. Con uno di questi in occasione di un convegno, misurarono le coordinate precisissime di un punto del muraglione della Rocca e vi posero una placca di bronzo (un caposaldo).
Vesel Ibishi ha chiesto spiegazioni sul ruolo dei pesci nelle fontane…divoratori di larve di zanzare e insetticidi naturali nel rispetto di quell’ecosistema particolare dell’orto botanico.
Gabriele Mancinelli e Alessio Chiocchi fotoreporter, hanno documentato luoghi, cose e persone di questa interessante camminata urbana, conclusasi sul prato della rocca, per momenti di riposo e buona socializzazione in una mattinata di maggio rigoglioso al risveglio della natura intorno.
Anna Romana Herbst
Lina Menichelli