Progetto PON: Cara storia ti scrivo ....
Prosegue con impegno e tenacia il corso di scrittura creativa dal titolo “Cara Storia ti scrivo”. Giunti oltre alla metà degli incontri, cominciano ad avere seguito i primi racconti dei ragazzi basati proprio sulla scrittura creativa.
Per scrittura creativa possiamo intendere ogni genere di scrittura che non sia giornalistica, tecnica o accademica che nasce dalla forza creativa, presente, in forme diverse, in tutte le persone e che consente di elaborare soluzioni narrative inedite ed originali attraverso le quali comunicare messaggi, valori, emozioni e sentimenti.
Obiettivo duplice della nostra attività pomeridiana è quello di sfruttare l'abilità di usare la fantasia per rielaborare in modo originale le conoscenze acquisite durante le ore curricolari passate ad analizzare, scomporre, commentare una lunga serie di racconti brevi. Un elemento basilare e costitutivo della scrittura creativa sono infatti quelle idee che si sviluppano attraverso due fasi, una divergente, l'altra convergente: nella prima fase la mente è libera di viaggiare senza confini all'interno di mondi fantastici, possibili e impossibili; nella seconda fase, invece, le idee vengono raccolte, scelte, analizzate e selezionate. L'altro elemento fondamentale della scrittura creativa è lo stile.
In queste prime prove di scrittura creativa abbiamo cercato quindi di combinare fatti, azioni, eventi più o meno probabili con stati d’animo, emozioni, sentimenti, producendo storie che potessero conquistare, per la loro originalità e intensità del messaggio, l'attenzione del lettore; un lettore senza età, che attraverso queste storie potesse tornare alla radice dei sentimenti e dell’essenziale. Di seguito abbiamo lavorato sullo stile, adattandolo quanto più possibile al contenuto creativo.
La pratica laboratoriale e un tempo didattico più disteso nel quale le nozioni teoriche sono state l’ausilio non per raggiungere una valutazione ma un determinato scopo narrativo per il semplice gusto del raccontare, hanno facilitato queste prime lezioni del percorso di scrittura.
Ogni alunno ha modo di essere ascoltato e guidato in uno dei compiti di scrittura proposti, e ciò è non solo gratificante per gli “scrittori” , ma utilissimo per la crescita del gruppo; condividendo le osservazioni sugli esercizi svolti dai compagni, gli alunni stanno imparando a riesaminare da sé i propri testi, ne individuano i punti deboli, capiscono come irrobustire le loro storie, sollecitare e tenere viva l’attenzione del lettore attraverso la giusta disposizione delle fasi narrative, l’equilibrata distribuzione delle sequenze, la ricerca della parola giusta.
Nel “laboratorio” della lezione partecipata si pratica dunque quel duro e paziente allenamento che Pontiggia suggerisce non per “diventare scrittori” («Quello non lo insegno», diceva), ma per ottenere buoni risultati, impadronendosi della tecnica. Nella scrittura, come nel nuoto. Pontiggia, autore di tanti romanzi e saggi di successo, fu il primo a proporre in Italia un corso di scrittura aperto a tutti (nel 1985, al Teatro Verdi di Milano), ma dall’aggettivo che rinvia al concetto di “creazione” si teneva ben lontano: lo scrittore non parte mai dal Nulla, né dal Caos. Imparare a scrivere significa prima di tutto imparare a leggere – cominciando dai classici –, per affinare le capacità di giudizio, per scoprire le proprie risorse espressive, ma soprattutto per lasciarsi emozionare dalle parole e per sapere come usarle in modo responsabile. Per imparare a scrivere serve allenamento costante, come per imparare a nuotare. Giuseppe Pontiggia Per scrivere bene imparate a nuotare. (da Trentasette lezioni di scrittura, Mondadori, 2020).
Di seguito è proposto in allegato un primo racconto edito da uno dei nostri alunni di classe prima: Andrea P.
Una storia insolita con un finale altrettanto insolito ed educativo. Buona lettura
Prof. Stefano Baioni