Quando la storia fa incontrare…

Capita quotidianamente di passeggiare, camminare, andare per vie, vicoli e piazze ed  essere vicini a  luoghi, ed elementi della città che documentano il passato, ognuno conserva memoria di epoche, magari diverse, ma che sono lì a testimoniare quello che furono e la loro importanza. Spesso si passa e si va, magari senza soffermarsi a pensare, a riflettere sull’enorme valore che ancora conservano.

Su di essi l’Istituto Tecnico Antinori ha organizzato una camminata mirata, finalizzata alla conoscenza  dei  luoghi storici della Matelica in età antica e medievale. Le due classi:  seconda  C AFM della sede di Matelica, accompagnata dalla Prof.ssa Raffaella Micucci  e  AFM  della sede di Camerino con la Prof.ssa Lina Menichelli  che ha fatto da guida,  nella mattinata di giovedì 12 maggio, si sono ritrovate per fare insieme un’esperienza significativa, di incontro, e di approfondimento di una parte della storia, attraverso la lettura dei documenti e dei luoghi che mantengono forte il loro ruolo di un passato lontano ma ancora vivo e presente. L’appuntamento  in piazza Garibaldi, dove l’ins. Menichelli ha spiegato l’importanza della città di Matelica dai primi insediamenti umbri e piceni, fino all’età tardo antica e medievale. Ancora visibili i resti di  quell’epoca di splendore  quando Matelica era Municipium Romanum. Quindi  si è fatto ricostruire verosimilmente l’ambiente dell’Urbe, fra cardi e decumani, interrotti da domus di cui ancora sono visibili mosaici perfettamente conservati.

A seguire, per  il corso, si è passati lungo uno dei vicoli più caratteristici della città medievale, ed allora ecco gli studenti a fare confronti fra le vie nelle due epoche e la loro trasformazione, quali fattori avranno fatto cambiare l’urbanistica, a quali scopi…

Poi ecco la Piazza sant’Agostino con il suo portale  gotico così particolare ed i palazzi intorno che testimoniano il passare dei secoli…verso l’età moderna. Ma l’appuntamento più significativo i ragazzi lo hanno avuto nel Teatro Piermarini, ad attenderli l’assessore alla cultura dott. Giovanni Ciccardini che ha accolto con molto entusiasmo l’iniziativa didattica e ha spiegato le origini del teatro, il suo architetto, lo stesso della Scala di Milano. Nel foyer i ragazzi  hanno conosciuto il Globo di Matelica, lì presente una  perfetta copia dell’originale, la prof.ssa ha raccontato della sua origine greca, una sorta di meridiana sferica precisissima, sulla quale, ancora oggi è possibile  calcolare il tempo e il passare delle stagioni,  oggetto ancora avvolto da molti  misteri.

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 Ad approfondire la sua conoscenza un interessante documentario che argomenta con immagini e descrizioni il suo funzionamento. Un altro audiovisivo ha ricostruito ,su fonti archeologiche, l’antico e splendido edificio delle terme pubbliche, i cui resti ancora ben visibili sotto il palcoscenico del teatro.

Gli studenti sono entrati nei sotterranei e in quello che rimane, hanno ipotizzato un ritorno a duemila anni fa, quando quei locali erano rivestiti di marmi pregiati, con vasche differenti per godere di acqua calda, tiepida o fredda, o della sauna. Ciccardini ha fatto conoscere il funzionamento idraulico delle caldaie che permettevano il riscaldamento dei locali e delle acque.

Chissà se l’imperatore Traiano, soffermandosi in città con il suo seguito, verso il porto di Ancona nel 101 d. C., ospitato da qualche personaggio illustre, avrà goduto delle terme per riposarsi dal viaggio verso la Dacia?

Allora via con le ipotesi…immaginando un giorno qualsiasi , cosa avrà visto quello spazio, quante persone saranno state lì dentro, quali discorsi avranno fatto? Quali alleanze e contratti avranno stipulato? Caio Arrio Clemente, il generale  che era con Traiano a Matelica, avrà lui chiesto di divenire curatore del municipio, o invece i cittadini matelicesi o chissà se l’imperatore ? Ipotesi plausibili…

L’assessore ha fatto riflettere su come in uno stesso spazio, due costruzione lontane nel tempo ma sovrapposte, epoche differenti che si incontrano in uno stesso volume e via a pensare a quanti eventi avranno visto passare, quanti ne potrebbero raccontare. Testimoniano la storia e il suo correre nella linea del tempo dove il presente interroga il passato e la sua grandezza.

La professoressa ha ricordato quanto questo territorio sia ricco di eventi straordinari: poco distante da Matelica la famosa Guerra delle Nazioni o la battaglia del Sentino, con essa Roma divenne l’unica detentrice del potere italico; e che dire di Totila e la sua presunta fine e  la sua tomba proprio qui, in zona Cavalieri. Ed ecco la   fine delle terribili guerre greco-gotiche e il suo generale Belisario, il cui nome è presente fortemente in molti luoghi matelicesi e  della vicina Cerreto D’Esi.

Poi, nella piazza ora Enrico Mattei, la ricostruzione della stessa in epoca romana, i templi invece delle chiese, il mercato, le strade principali…

Infine ultima tappa nella Biblioteca Comunale “Libero Bigiaretti”, gli studenti attesi dalla bibliotecaria Barbara de Cagna hanno potuto ascoltare la biografia del grande scrittore che dà il nome al luogo. Il celebre racconto “ La fiera di sant’Adriano” ha fatto da legante fra gli alunni metelicesi e camerti, a turno hanno letto qualche capoverso, per poi passare il testimone ad altri… in un gioco di lettura, ma anche un motivo bello di vicinanza.  Un dono  da parte della Biblioteca è stato, per ogni ragazzo,  il volume “L’eccidio di Braccano e  altri fatti della Resistenza”. Tutti seduti intorno a tanti libri, tutti intenti ad ascoltare, un modo di condivisione in una stessa attività e nella stessa esperienza ; la scuola è uscita dalle sue pareti e si è animata  fuori, in luoghi significativi che raccontano di fatti, personaggi, storie cariche di fascino e di memoria.

La passeggiata storica è stata motivo di unione, come la lettura, essa   non ha scivolato solo sulle pagine,  ma anche  su luoghi e monumenti, oggetti  e strumenti che custodiscono il passato e la sua memoria,  mandano messaggi impliciti, sull’importanza della tutela di essi stessi e del territorio che li conserva.  La loro conoscenza porta alla consapevolezza e all’impegno di preservare documenti così ricchi e fragili allo stesso tempo.

I ragazzi hanno apprezzato l’esperienza didattica, sono intervenuti con domande e considerazioni, hanno documentato con fotografie, quindi  si sono salutati, ma con  la promessa di ripeter l’incontro, ma sicuramente  in futuro, non terranno più lo sguardo distratto su cose futili, lo faranno di certo cadere  su quanto scoperto oggi.

 

Matelica - Storia