Visita alla mostra su Don C. Gnocchi
Gli alunni del nostro Istituto sono stati ospiti della scuola IPSIA “G. Ercoli” di Camerino, per visitare la mostra sulla figura del Beato don Carlo Gnocchi, realizzata dall’Associazione culturale Fides Vita ed allestita nello stesso edificio. Gli alunni, curiosi di conoscere le vicende che hanno caratterizzato la vita dal sacerdote milanese, si sono recati in visita con il desiderio di trovare risposte alle loro numerose domande: perché è stata allestita una mostra su questa figura? Che cosa ha di speciale? Perché raccontare la storia di un sacerdote vissuto il secolo scorso? Gli studenti hanno compreso che la storia di questo uomo presenta molte analogie con l’attualità e che il racconto della sua eroica vita, dedicata ai più bisognosi, apre una riflessione profonda sul momento storico che stiamo vivendo. Carlo nasce all’inizio del Novecento in provincia di Milano e, dopo essere divenuto sacerdote, parte volontario come Cappellano militare per l’insensata e drammatica campagna di Russia, allo scopo di rimanere al fianco dei giovani di cui si stava prendendo amorevolmente cura all’oratorio parrocchiale. Oggi purtroppo, a ottanta anni di distanza ci troviamo, a parti rovesciate, di fronte a una tragica invasione dai risvolti incerti. Tornato dalla campagna di Russia, don Gnocchi partecipa alla resistenza in nome della libertà, pagando con il carcere le sue posizioni. Terminata la seconda guerra mondiale, nell’ultima fase della sua vita, don Carlo decide di dedicare tutto il suo tempo alla cura dei «mutilatini»: un gran numero di giovani che hanno perso gli arti a causa delle esplosioni. Successivamente il virtuoso sacerdote si dedicherà anche all’assistenza dei malati di poliomelite. Mosso da una fervida fede, don Carlo si prende cura degli ultimi per «amore dell’uomo» , in una fase storica dove non esisteva ancora un ministero dedicato alla cura e alla salute. Gli alunni hanno intuito la preziosa eredità che il religioso con il suo esempio ha lasciato all’umanità, dedicando gratuitamente la sua esistenza alla cura dei giovani, senza escludere alcun loro bisogno e lasciando impressa nella memoria di ognuno una rassicurante certezza: «Che il sole, nonostante tutto, sorgerà ancora».
La mostra è stata un’occasione per favorire uno sguardo sinodale e promuovere una collaborazione tra Istituti, per mettere al centro la cultura della solidarietà, strumento fondamentale per l’edificazione di un mondo migliore.